Suicide Silence

faccia panciosasono certo che i visitatori fedeli alla tadca non sanno che il titolo di sto post è omonimo al nome di un gruppo plasticoso amerigheno di quelli nu-metal, pastori di greggi immense di fanatici di musica ad effetto, animali da palco che adescano potenziali consumatori di merchandising rigorosamente ufficiale, divi tatuati sin dentro l’uretra.

Al contrario sospetteranno che tale titolo sarà immancabilmente un depistaggio. Così è,infatti. Ma il silenzio del suicidio è il tema,comunque…purtroppo devo confessare che il mio spirito tendenzialmente filantropico è stato bombardato pesantemente da un episodio che di hardcore, non punk-inteso,ha parecchio:

il 21 ottobre sono in treno da torino a cuneo , spensierato nella mia spossatezza ,e nei primi 10 minuti di viaggio sta per accadere l’improponibile, un evento che turberà solo me tra i passeggeri, e vi assicuro che non sono né cieco né sordo.

Una persona si butta sotto il nostro convoglio lanciato a 90 km/h nei pressi della stazione di Moncalieri. Una botta,un saltino e una brusca frenata d’emergenza. Dopo venti minuti ci fanno scendere tutti dalla coda, e nessuno potrà evitare di vedere quello che sembran due corpi sulle rotaie, a pochi metri di distanza. E invece no, è un uomo solo, ma sezionato: il tronco prima, e le gambe 3 metri dopo. In mezzo, oltre e lateralmente brandelli di carne rossissima,frammenti di ossa mozzate, interiora giallognole. Riconosco un pezzo di femore, sembra un classico osso finto di quelli che danno ai cani, pulito, senza fibra. Sangue drenato dal ghiaione delle rotaie. La scena la potete immaginare: è assolutamente hardcore ,e nonostante al telefono mi suggeriscano di non guardare non posso esimermi dal farlo,e rimango shockato,tanto che scoppio a piangere. Non trovo simili consensi consensi emotivi tra la folla di passeggeri che ,indifferente, attraversa questo quadretto macabro e reale, dai colori vividi e nitidi, filtrati da una personale lucidità d’impatto.

In aggiunta,ciò che mi turberà per tutto il viaggio di ritorno, ovviamente sul treno sostitutivo, saranno le uscite disarmanti dei miei infami compagni di viaggio. Concludo questo piccolo spazio extra musicale con poche di queste frasi “loro”,ma prima con un mio pensiero di rispetto e di conciliazione per questo uomo suicida che ha subito un oltraggio post-mortem alla sua dignità da tutta sta gente , come se il suo gesto estremo fosse solo un fastidioso peso inaccettabile, e niente più ….:

“ma adesso l’altro treno ci aspetta? io ho la coincidenza a fossano!”

“cazzo,proprio oggi doveva buttarsi questo??!” (con faccia da disprezzo)

“sono 20 anni che faccio il pendolare e ne ho viiiiste di scene così…”(sghignazzando)

“ieri i freni, l’altro dì le porte che non si chiudevano, poi lo sciopero…sempre solo ritardi!”

“è mai possibile che non ci dica niente il controllore? nel senso, almeno sapere quanto ci vuole, oppure se ripartiamo…tenerci chiusi qua dentro è sequestro di persona, non scherziamo. Sono da denuncia!”
folla pro misantropiaMe ne torno a casa riflettendo su quanto sono stupido ed ingenuo ancora alla mia età. Ho amici che han seppellito la loro misantropia già da mò, e filantropi non hanno neanche mai pensato di esserlo. Diciamo meta-misantropi. E dire che sarò sicuramente passato io per lo squilibrato che piange addirittura per la morte di uno sconosciuto. Magari colpa dei fondamentalisti cristiani che hanno inculcato il senso di peccato, di reato ,verso il suicidio come scelta nella nostra cultura malefica?

One thought to “Suicide Silence”

  1. Aggiungo un’altra “loro” frase alle tue:

    “hey man, are you allright ?”

    detto da un controllore della metro di Londra, mentre, guardando sotto il treno appena schiantato, prova a avere uno scambio di opinioni con il compiuto suicida.

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