Lo Spirito Continua: 1986 Era uno dei periodi più felici e intensi per noi. L'anno precedente sempre in giro a suonare in Europa con annessi e connessi (dopo il tour svizzera-spagna di luglio io passo agosto in ospedale per il distacco di retina...), un batterista stabile (Fabrizio), un rapporto sempre più solido con Amsterdam dove sempre nell'85 avevamo registrato l'EP Condannati, e che ora oltre allo studio ci offriva anche per la prima volta un etichetta, De Konkurrent, che ci avrebbe fatto uscire il disco in europa e tramite accordo con la Mordam Records anche in America. In America volevamo anche andare subito a suonare, ma alcuni di noi devono fare il servizio civile e quindi no passport = no USA, solo "piccoli" minitour europei di poche settimane per volta combinando licenze e truschini vari. Lo studio di registrazione in realtà era una stanza dentro allo squat chiamato Emma ad Amsterdam. Pochi mezzi ma tanta buona volontà ed inventiva. Di tutto ciò è responsabile un grande dell'epoca, cioè Dolf, che registrava, produceva, ci consigliava e beveva con noi del buon Porto. Tecnicamente siamo passati dall'otto tracce di condannati a ben 16 tracce a bobina per Lo spirito. Quando parlo di inventiva cito per esempio come si "facevano" i reverberi... avendo a disposizione tanto spazio (Emma era un magazzino abbandonato enorme), Dolf aveva piazzato in un grande salone vicino alla stanza dove registravamo un piccolo impianto in un angolo e nell'angolo opposto un microfono. La voce, per esempio usciva dalla nostra stanza, suonava nell'impianto del salone e tornava a noi tramite il microfono con tutta la riverberazione creata dal salone in maniera naturale.... I didn't know that! Altra piccola fesseria: all'epoca usavo una Squier imitazione della Stratocaster pagata 200 carte con un piccolo Marshall e distorsore a pedale. Come tutte le chitarre del genere, se suonate ad alto volume, produceva un feedback mostruoso appena smettevo di suonare, negli stacchi etc, insomma un casino controllarne il suono. Il buon Dolf con la complicità di suo fratello altro esperto di suoni e chitarre fai da te, ha risolto il problema con una semplicità disarmante. Ha preso un paio di candele, una fiamma ossidrica ed un piccolo recipente, sciolto le candele con il calore della fiamma nel recipiente, smontato il pick up della Squier ed immerso nella cera liquida per pochi secondi, lasciato raffreddare, rimontato il pick up, il feedback quasi scomparso...... I didn't know that too!! In termini tecnici la cera entra discretamente nei fili di rame della bobina del pick up isolando dal ritorno del suono e diminuendo drasticamente il "fischio" nelle pause degli stacchi etc.... A parte questi due piccoli aneddoti, non ricordo quanto ci abbiamo messo tra registrazione e mixaggio ma credo tutto in una settimana, eravamo molto compatti e come al solito presi al 100%. Ricordo la ricerca nelle biblioteche di Asterdam di quella foto per la copertina, tratta da "Our Gang", i piccoli bambini vestiti da uomini che "giocano" a boxe su un ring vero, così come i travagli per le "macchie" sulla copertina che noi volevamo come sfumature ed invece vennero fuori proprio come macchie strane (per la stampa americana cercammo di rimediare cancellandole). Oppure il fatto di includere nel foglio interno anche il testo de "Il giorno del sole" che in realtà non era presente nel disco e che sarebbe stato poi sullìalbum successivo Little Dreamer, questo perchè era un "concetto" che ci rappresentava ed il nostro stato mentale del periodo.... pensare ad un giorno di sole che si avvicina mentre stiamo strisciando nel fango.... Tutto ciò ovviamente è strano pensarlo introducendo un disco scaricabile via internet, freddi file mp3 senza colore, senza foto, senza parole e scritti da leggere... dove cazzo è la lunga lista dei ringraziamenti? ;-) A parte una possibile visita al nostro sito www.negazione.com per testi e foto, comunque la musica parla da sola anche se in mp3, quindi buon ascolto e grazie di aver letto fin quì! ciao Tax Roberto Tax Farano 12 Luglio 2005 tax@negazione.com