Surgical Review Room – Neuvegramme ‘s/t’

“E neuve gramme son sempre vee” : le cattive notizie sono sempre vere, da questo proverbio arriva il nome dei liguri NEUVEGRAMME , all-star band con membri di 5Mdr, Leisfa ,Cgb…Un digipack Cd uscito da poco che la Tadca ha in distro, recuperato tramite le rete di scambi d.i.y. Passiamo il testimone al Dr.Sam per la sua vivisezione sonora, cui va sempre un ringraziamento speciale! Una recensione estiva per mettere in luce,come al solito, gruppi locali validi che hanno cose furbe da dire , e che ce le suonano per bene, lontani anni luce da tormentoni radiofonici da bordo piscina.

“Hey, ti va di recensire questo? I ragazzi hanno appena fatto la loro prima uscita.”
“Dai, ci sta, sempre pronto ad ascoltare gruppi nuovi!”
Carico di speranze arrivo a casa, pianto il cd nel masterizzatore del mio computer, tiro giù tutte le tracce come un vero appassionato che non vuole rovinare la sua copia originale, butto tutto su Foobar ed ecco che dalle casse esce lui, il mio peggior incubo e nemico: Mister Emo/post HC.
Come il karate insegna, però, 六、心は放たん事を要す,(“Il Karate è lealtà e spontaneità; sii sempre pronto a liberare la tua mente”). Svuotiamo quindi la mente da ogni preconcetto, da ogni archetipo o ancestrale timore ed immergiamoci con l’ assoluta spontaneità che si addice ad un chirurgo karateka come me in questa delicata operazione.

La prima cosa che colpisce è sicuramente la presenza di voci, molte voci, una squadra di calcio a 5 di voci con tanto di panchina. Qualcosa davvero d’impatto, ad ogni ascolto se ne sente una nuova, sommessa, ma che, una volta scovata, scavalca le altre per poi ritrovarsi di nuovo immersa nella calca. Sono a conoscenza del fatto che in questo genere spesso non ci sia un solo cantante e che i cori siano una cosa comune ma una tale abbondanza canora davvero non mi era ancora capitata di sentirla.
Passato questo eccitamento iniziale ecco come appare chiaro un elemento, un insieme di frequenze che letteralmente tagliano attraverso il mix, un suono chiaramente riconducibile ad una chitarra pulita, giusto con un accento di overdrive, messa in primo piano e rivestita di compressore. Ammetto di trovarla un elemento originale e facilmente riconducibile al sound tipico della band ma potrei anche capire come qualcuno possa storcere il naso di fronte ad una scelta del genere.
Per quanto riguarda l’impatto d’ insieme invece ci siamo, le canzoni scorrono ma riescono comunque ad essere pesanti, a farsi sentire ma anche ascoltare, merito di una batteria potente e presente, ad una scelta dei tempi azzeccata che riesce a non creare quel senso di medley tra una canzone e l’ altra e ad alcune piccole sfumature quasi pop che fanno capolino qua e là, conferendo un senso di orecchiabilità radiofonica dove serve.
Per quanto riguarda la qualità del packaging poco da dire, tenendo conto del fatto che siamo di fronte ad un disco totalmente autoprodotto è ad altissimi livelli, grafiche chiare, definite, studiate sia dal lato artistico che della resa grafica. Stesso discorso vale per la registrazione, classici tagli di estremi di banda ed una chiarezza non del tutto raggiunta ma hey, siamo di fronte ad una prima produzione e tenendo conto degli sforzi che bisogna fare per creare un prodotto del genere il risultato è decisamente più che accettabile.

Fagocito una quantità abnorme di musica di qualsiasi tipo, chi mi conosce lo sa, quindi è normale che certi album vengano ascoltati al massimo due o tre volte prima di finire nel dimenticatoio ma questo in particolare ancora non vuole andarsene, lo tengo lì e lo metto sul piatto senza neanche rendermene conto, qualcosa vorrà pur dire. In bocca al lupo a tutti i ragazzi della band, ci si vede appena salite su da noi.

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