Mini-Intervista a : FLYING DISK

In vista dell’ uscita imminente di ‘Urgency’,  secondo full-length dei fossanesi FLYING DISK vi proponiamo una minintervista delle nostre ,ovvero 4 domandine, alle quali i ragazzi rispondono in tempo zero, con l’urgenza propria di chi sta per esplodere e partire per un tour promozionale. Ho ascoltato questo disco (che esce materialmente il 27 novembre), e subito avverto il richiamo ai newyorkesi Quicksand , band post-HC  primi anni 90(post YouthOfToday e GorillaBiscuits) ,di cui sono appassionato da sempre. Linee più dritte con un suono pulito e raffinato (ma anche graffiante) , un basso monumentale che impone severità…un disco davvero ben suonato . Sebbene l’uso dell’inglese internazionale non mi faccia mai impazzire, riconosco che con questo cantato ci si sprovincializza alquanto da Fossano, incarnando sempre più la dicitura ‘Fossangeles’.

1)Tadca :Ciao ragazzi , qual è la somma dei vostri anni oggi( siamo a fine 2018)? Ve lo chiedo come prima domandina poichè ho qui tra le mani la vostra demo, e non ricordo di che anno è, non c’è scritto. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, mi ricordo dei primi concertini al Dopolavoro Fs… una crescita incredibile,grazie anche ad una densità di live in giro da fare venire l’esaurimento, avete avuto anche un cambio di line-up…

FlyingDisk: siamo tre ragazzi di 27, 24 e 21 anni. La prima demo è uscita nel 2013, poi nel 2016 c’è stato un cambio di formazione ed Enrico è entrato a far parte della band come batterista. Da allora è passato parecchio tempo e forse solo negli ultimi anni abbiamo veramente capito cosa volessimo tirare fuori dalla nostra musica.

2)Tadca :”Urgency” : raccontatemi innanzitutto del titolo, poi dei testi in inglese,
del suono, del tempo speso, di quello che vi va a riguardo della produzione dello stesso. Soddisfatti?

F.D.: il disco si chiama così perché “l’urgenza” è un qualcosa che si può sentire in tutti i pezzi. Lo scorso disco era complesso e pieno di parti articolate, storte, questo invece vuole essere più “dritto al punto”. Ho deciso di continuare a scrivere i testi in inglese perché per me è più facile esprimermi cosi, anche se questo mi è costato un grande sforzo in quanto uscito dalle scuole superiori non lo sapevo proprio parlare e ho dovuto impararlo da autodidatta. Ho comunque provato a scrivere testi in italiano, ma ho capito che la cosa non fa per me. Sono cresciuto con band americane e questo ha avuto una grande influenza sulla mia formazione musicale. Il suono del disco è per lo più quello che ci immaginavamo, lo abbiamo registrato nella nostra sala prove/studio con Francesco Martinat (chitarra e voce dei John Holland Experience, altro gruppo di cui faccio parte) che da sempre ci aiuta e si mette in gioco per noi. Ci abbiamo messo 4 anni dallo scorso disco, molti pezzi sono partiti da riff che già ai tempi avevo in testa, che però si discostavano troppo dalla linea che aveva preso il gruppo al tempo. Quando è arrivato Enrico invece, siamo riusciti a riprenderli e sistemarli e cosi è iniziato il nuovo disco. Ci sono voluti tre mesi per realizzare le registrazioni di “Urgency”, perché volevamo curare ogni minimo dettaglio dopo l’esperienza un po’ deludente del primo disco, da cui abbiamo imparato molto.

3)Tadca :Ho notato subito una canzone molto familiare , ovvero “3 heavy ways” (pezzo presente sulla nostra compilation quinquennale ‘TadcaRecordsMusicalCircus’ ) , che ora è stata perfezionata e raffinata, tanto da subire il rinnovo anche del titolo…

F.D.: “3 Heavy Ways” è stata scritta nel periodo dove cercavamo sempre di fare cose storte, complicate, aggressive. Appena è arrivato Enrico abbiamo deciso di rivisitarlo per adattarlo al suo modo di suonare ispirato al mondo Punk e Hardcore. Da questa rivisitazione è venuta fuori “Dirty Sky”, il cui testo rimane molto fedele all’originale.

4)Tadca :Chiedo sempre qualcosa su progetti futuri , immediati o meno…ma qui si alza il tiro: qual è la vostra massima aspirazione come gruppo ?

F.D.: Il nostro obiettivo è quello di comunicare alle persone le nostre idee in maniera originale, senza rifarci ad altri gruppi. Vogliamo suonare quello che ci piace e ci fa stare bene, senza seguire la moda del momento o rientrare in un genere specifico. I concerti per fortuna non ci sono mai mancati che oltre a girare tutta l’Italia, ci hanno portato anche a suonare all’estero. Quello che spero è di riuscire a lasciare un messaggio a chi verrà dopo di noi. Sia io sia Luca facciamo parte da parecchi anni del Freak Out!, un’associazione di giovani che si occupa di organizzare concerti ed eventi e, anche se Fossano è solo una piccola realtà, mi auguro che qualcuno dopo di noi prenda in mano quello che abbiamo fatto in questi anni e lo porti avanti seguendo la nostra filosofia, DIY e musica fatta con il cuore. 

 

Mini-Intervista a : FUKUOKA

Torniamo con una mini-intervista alla Tadcamaniera, per cui ora tocca ovviamente ai FUKUOKA , una delle più grandi promesse HC tupa-tupate della Granda, sicuramente, ma mi spingerei anche oltre, se non fosse che poi sembra sempre tutto così dannosamente pomposo e fastidioso…quindi, lasciamo stare le cose genuine così come sono. Ecco le 5 domandone ,e relative risposte dei 4 bravi ragazzi dell’ hc targato CN.

1)Tadca: Ciao Fukuoka, la primissima domandina è ovviamente sull’etimo del nome del gruppo, e del perchè abbandonaste il Grande Freddo…

Fukuoka: Ciao a tutti e grazie di quest’intervista! Beh la scelta del nome fu un vero calvario. Abbandonammo l’idea de Il Grande Freddo dopo che Nakai (chitarra) espresse il suo diniego definitivo. Riflettemmo sulla cosa perché quel nome ci piaceva tantissimo, ma infine optammo per riaprire la questione. Alla fine, esausti ormai dalle infinite discussioni, accogliemmo la proposta di Paul (voce): Fukuoka! Fummo affascinati dalle idee rivoluzionarie di Masanobu Fukuoka, il biologo/filosofo giapponese. Ringraziamo tra l’altro Erika Ghibaudo per la grafica fichissima!

2)Tadca: Siamo invasi dal genere “post-qualcosa” nella scena, avete notato?Post-punk, Post-rock, Post-hardcore…significa che le categorie di genere sono state tutte assegnate tra ’60 e ’90 o che l’ardua etichetta verrà attribuita dai posteri? Ha senso per voi tutto questo sub-etichettare,tra l’altro?

Fukuoka: Pensiamo che i grandi movimenti musicali siano terminati nei ‘90, perlomeno a livello mainstream non si è visto nulla di nuovo. Già questa tendenza a etichettare qualsiasi cosa non è il massimo della vita, figuriamoci sub-etichettare!

3)Tadca: Avete un ottimo impatto sul pubblico perchè a mio avviso ,oltre ad avere tutti estrema confidenza con gli strumenti, avete un frontman non-plus-ultra! Genesi della band

Fukuoka: La cosa simpatica è che Paul entrò per ultimo nella band e non neghiamo di aver avuto dei seri dubbi prima di vederlo in azione… Insomma, lo stereotipo del front-man hardcore è quello di un duro muscoloso, sempre pronto a spaccare le ossa a qualcuno. Paul è alto un metro e settanta, arriva dal reggae e fa il dj… Tu l’avresti fatto provare? Noi no. Ora ruba la scena a tutti durante gli show, è costantemente accerchiato da groupies e i complimenti se li becca sempre lui. L’ennesima dimostrazione che il pregiudizio è la peggiore invenzione dell’uomo.

Per il resto, la band nacque dopo una chiacchierata fra gli altri tre. Damiano (basso) e Dmax (batteria) avevano fatto parte dei Balaclava Helmet, band hardcore che girava parecchio qualche anno fa, mentre Nakai usciva dall’esperienza metal-grunge con i Triozepam. L’intesa fu immediata, e dopo qualche giorno arrivò la prima intensissima prova. Primo pezzo suonato insieme: Linoleum dei NOFX, abbandonato immediatamente per produrre da subito materiale nostro.

4)Tadca: Dato che voi -mi riallaccio alla domanda 2- siete da considerare degli”anacronistici” , quali sono gli ascolti che hanno più arricchito ed influenzato la vostra formazione musicale? Post-nu-metal ne ascoltate??

Fukuoka: Le nostre influenze sono varie e non necessariamente legate al genere che suoniamo, che comunque rimane il nostro saldo punto d’incontro. Nakai arriva dal grunge e come avrete capito, Paul ha una cultura musicale a 360 gradi. Damiano oltre ad ascoltare parecchia roba pesante, coltiva anche una passione per l’elettronica. DMax invece, è un vero cultore del punk-hardcore italiano e internazionale.

5)Tadca: Sbanderiamo finalmente ,urbi et orbi, le vostre intenzioni in merito a presente ed immediato futuro: bolle mica qualcosa in pentola?

Fukuoka: In pentola bolle un bel disco! Per le prese ci siamo affidati all’amico Elia de La Macabra Moka e siamo molto contenti per quello che sta uscendo fuori. Le registrazioni sono state impegnative perché DMax ha deciso di registrare le parti di batteria a una velocità assurda! Contiamo di farlo uscire entro marzo 2018 se tutto va come deve e ovviamente ,Tadca boys, sarete fra i primi ad ascoltarlo!

 

Occhi Pesti “Oltre/Dentro” | il nuovo disco è arrivato!

Non c’è modo migliore di iniziare l’anno con un nuovo album!
Gli Occhi Pesti si rifanno discograficamente vivi e presentano Oltre/Dentro, anche questa volta in formato digipack CD e presto scaricabile online. (FOR ENGLISH VERSION slide down here, click on ‘Read More’, red icon )

album_cover_front+back_webAcquistare un CD, oggi, più che essere il modo per conoscere ed ascoltare un gruppo serve a dare un supporto al gruppo stesso o alle etichette che lo hanno pubblicato, questo ormai lo sanno anche i muri.
Quindi, se ci volete aiutare, sapete come fare.

Il 25 gennaio gli Occhi Pesti saranno di scena al Paso per la serata Hardcorenonsicomanda insieme ad altri gruppi fighissimi che rispondono al nome di Contrasto, Le Tormenta e Kalashnikov.

Realizzare un album, per me, per gli Occhi Pesti , e credo per una marea di altri gruppi di ogni genere ed ogni epoca, è un’esperienza molto intensa, divertente e travagliata allo stesso tempo; si vive di alti e bassi, sia per l’umore che per la creatività, si mescolano le vite di ogni membro – noi Pesti siamo in 5, anzi 6, perchè poco prima di iniziare a concepire il disco abbiamo cambiato bassista, visto che quello che avevamo si è convertito alle donne “made in China”! – e c’è la vita di tutte le persone che ci stanno vicino, c’è il bello di trovarsi ogni settimana in saletta e la difficoltà a volte di riuscirci, ci sono le aspirazioni di ognuno di noi, tipo a me piacerebbe riuscire a fare un tour, anche solo un mini-tour di qualche giorno, ma per ora niente…

Innanzitutto bisogna avere dei pezzi, per fare un disco. Noi siamo abbastanza lenti, partire da un giro di chitarra e arrivare al pezzo finito, tranne in pochissimi casi di ispirazione collettiva, richiede molto tempo e una serie di processi di confronto/scontro, di scelta e messa a punto dei giri, degli stacchi, della forma del pezzo che mettono a dura prova tutti noi, roba tosta, ma che quasi sempre dà i suoi frutti. Normalmente in tutto questo tempo Ale, nostro cantante, scrive e cancella varie volte il testo (alcune volte partendo da bozze portate da noi), si fa mille paranoie figlie del pessimismo cosmico che lo attanaglia, poi inizia a cantare e la magia è fatta, il testo spacca. Lui è il nostro fuoriclasse, genio e parecchia sregolatezza.

Arriva il momento della registrazione, e quello sì è una vera figata: 48 ore non stop concentrati per suonare, ma allo stesso tempo immersi in un clima di divertimento e appagamento musicale…il One Black Sock di Torino è veramente un bel posto per registrare, e Fajo, Massi e i loro aiutanti di turno sanno metterti a tuo agio per farti tirare fuori il meglio: provare per credere. Una volta registrato ci sono gli ascolti collettivi dei missaggi, c’è sempre qualcosa che non torna, che non suona come immaginavi avrebbe suonato, e io sinceramente spesso non ci capisco più un cazzo a forza di ascoltare i pezzi…in questa fase abbiamo anche deciso di escludere una traccia che era senza testo: anche così, strumentale, non era malvagia, ma abbiamo preferito così e tornerà utile per qualche progettino futuro.

Nel frattempo scatta la “lotta” per scegliere titolo e copertina dell’album, ognuno ha i suoi gusti ed è sempre un casino mettersi d’accordo…noi alla fine abbiamo scelto di sviluppare la grafica intorno al tema “Cascina Marquet”, che si trova vicino a Cuneo ed è il posto in cui abbiamo suonato per la prima volta, e per me era il primo concerto in assoluto, un sogno che si avverava all’età di 27 anni emmezzo, meglio tardi che mai. E sempre a Cascina Marquet abbiamo organizzato, due estati fa, il secondo TADCA FEST, due giorni di HC punk birra cibo divertimento che speriamo di poter riorganizzare al più presto.

La copertina e il booklet si presentano quindi come un assemblaggio dedicato sì, alla cascina di cui sopra, ma allo stesso tempo si è cercato di creare un nesso tra il titolo del disco, Oltre/Dentro, i testi delle canzoni e le immagini scattate da me e Ciccio, il nostro nuovo bassista.

Mi ha fatto piacere ricevere l’altro giorno il messaggio di un amico, di colui che aveva disegnato la bellissima copertina del nostro disco precedente, che mi diceva che, nella sua semplicità, la copertina del nuovo disco invogliava ad aprirlo per vedere cosa c’è dentro…mi auguro che anche ad altri venga questa curiosità.

Cosa c’è dentro? Posso solo anticiparvi che c’è una bellissima foto scattata da Marco Roasio durante il nostro concerto proprio a Cascina Marquet, e così il cerchio si chiude.

Vi risparmio il racconto delle ansie di dover approntare tutto nel migliore dei modi, vivendo gli ultimi giorni prima di spedire tutto con l’incubo costante di vedersi arrivare le copie del disco tutte sballate, o peggio ancora, di aprire il digipack, mettere il cd nell’autoradio e scoprire che non si sente niente!

Per fortuna nulla di ciò è capitato, siamo pieni di scatole di CD perfettamente funzionanti e abbiamo iniziato a spargerli in giro, perchè alla fine di tutto questa storia quello che conta maggiormente sono le canzoni, ed io dei nuovi pezzi degli Occhi Pesti sono soddisfatto, orgoglioso, contento.

Questo è il mio brainstorming sulla nascita del nostro nuovo disco, lo accumulavo da mesi e mesi, prima o poi doveva uscire!

Zaimon

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BeUrself intervistata dalla Tadca : due realtà sotto lo stesso campanile

Vegetariani,Vegani, Macrobiotici, Onnivori, BuoneForchette, Cannibali…questa intervista che vi sto per servire su di un piatto d’argento è dedicata a tutti voi bulimici della Musica. Quando si parla di questa astrazione uditiva che è la Musica, l’inappetenza è bandita. Chiunque sia un briciolo fanatico di un qualsiasi genere musicale come noi altri TantoDiCappelliani sa che cibarsi di Musica quotidianamente, sempre e per sempre, porta inesorabilmente ad una Grande Abbuffata. Il Menu è ricco. Noi siamo quelli che ritengono gli ultimi bocconi Indigesti, ma è solo perchè mangiamo ininterrottamente dal ’77, e sto parlando ovviamente della scena punk hardcore. Ma ora ampliamo le nostre vedute, scopriamo le scene di zona, le altre…
In questi giorni della merla , tra nebbia e galaverna , mi sono interessato alla realtà cuneese che fa di nome “Be Urself”, dato che chi gestisce questa piattaforma di promozione di musica locale ha espresso l’intenzione di allargare gli orizzonti e valicare i confini geo-musi-grafici(!), al fine di avere un più ampio raggio di azione.
Insomma, da sito web che riceve e comunica valanghe di  info sulla scena musicale locale (parliamo di Cuneo e della provincia granda ), www.be-urself.com vorrebbe indirizzare le proprie energie verso tutta la scena dello stivale italico, isole comprese. E’ un sito che io ho scoperto da poco, sinceramente, e l’ho subito apprezzato, per il semplice fatto che dà spazio e voce a queste bellissime situazioni: etichette discografiche, associazioni culturali, circoli, festival, concerti, dischi, sale prove, studios, eventi….che manca? Manca il nocciolo di questo frutto così succoso:
i Gruppi musicali, senza discriminazioni di sorta. Parliamone subito con Lorena, che ci spiegherà tutto riguardo il loro smisurato entusiasmo.
Avanti, allora, con le domandine… Read More

TADCA intervista T.MAN.FAYA!

Vi presento la svolta. Finalmente a cuneo la melodia punk e la testardaggine di chi non soccombe al qualunquismo si sposano in questo stupendo trio quasi stoner, che mi ricorda tanto i Kina e i Frontiera valdostani.
Sto parlando dei T.man.faya, cioè di Alberto (voce/basso), Fabio (voce/chitarra) e Marco (batteria). Il loro demo-cd “con la foglia” è semplicemente un ottimo punto di partenza, ascoltatelo.
Sono profondi e taglienti, la loro alchimia musicale è azzeccatissima.
Parliamo subito con loro di cosa vogliono fare in futuro, come e perchè.
Non nascondo che la nostra etichetta se li sta tenendo stretti, per una eventuale prossima produzione full-length. Quando un gruppo vale veramente… Read More

JESTER BEAST! Intervista al chitarrista Muz

Trash core!La tadca torna dal mare (così per dire, creduloni!), ed ecco che già si sbatte per proporvi una minintervista, nella nostra migliore prematura tradizione, agli storici JESTER BEAST, gruppo thrashcore di Torino che non ha bisogno di presentazioni, se non fosse che si sono riformati già da un anno abbondante. Questa non è la solita re-union nostalgica, semmai siamo di fronte alla continuazione di ciò che malauguratamente fu interrotto nei tempi d’oro della scena hardcore anni 80-90…Miei car, impariamo la lezione. Vi anticipiamo che la tadca si sta sbattendo affinché i suddetti vengano a sprangarci (musicalmente ) in quel di Cuneo il 15 ottobre (2011). Lo so, non dovrei, ma ve lo volevo dire. Io speriamo che poi vengono a suonare davvero! Rimanete in contatto!

Buona lettura, per ora, della intervista con Muz, disponibilissimo e affabile chitarrista dei Jester.

Per la Tadca, Alan. Read More

GAVROCHE: Santena Street-Punk, Areakani Crew – Recensione nuovo cd 2010 “Spettatori Della Distruzione”

E’ uscito a fine dicembre 2010 “Spettatori Della Distruzione”, un gran bel disco benefit Radio Black Out, l’emittente libera e liberata dell’etere torinese, dai contenuti militanti, rigorosamente in autofinanziamento (dunque senza pallosa e inutile pubblicità commerciale) dal 1992. Chi non la conoscesse ancora può sintonizzarsi sui 105.250 se in zona Torino, altrimenti la si può ascoltare da ogni parte del mondo seguendo le istruzioni per la ricezione via “streaming” sul sito web.

 

Ho esordito con degli accesi complimentoni, quel giorno che contattai i ragazzi dei Gavroche via mail, dato che da quando ho preso questo cd alla presentazione ad El Paso l’ho sempre ascoltato ad alto volume, anche per farlo conoscere ai vicini di casa. E’ da sottolineare che si presta assai ad una diffusione dai decibel esagerati perche’ è registrato veramente bene, dai suoni caldi e puliti, uno street punk molto melodico da accompagnare con cori, una volta imparati i ritornelli a memoria. Read More

TADCA intervista quelli di Punk4free

Prima intervista della Tanto di Cappello Records.
Non ho granché da dire come introduzione, se non che in questa sezione riporteremo saltuariamente interviste, realizzate dal vivo o via mail, spontanee o più meditate, serie e meno serie…
Intervisteremo gruppi, etichette, webzine, fanzine, artisti e chiunque abbiamo incontrato o incontreremo sulla nostra strada lastricata di HC punk e che ci prenderà bene assillare con qualche domanda.

Si parte con una breve botta-risposta con i ragazzi di punk4free, che sono stati super disponibili e veloci nel rispondere.
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