‘ARTIFICIALE’: non tutto ciò che lo è va considerato per forza male

No, non sto ascoltando ‘Artificiel’ dei franzosi folk Louise Ataque , stavo solo pensando questa roba l’altro giorno che bagnavo una pianta giovane di acero campestre: non tutto ciò che è ‘artificiel’ è male o nocivo; cerco di non affossarmi nei tranelli della generalizzazione precipitosa e dei colpi di coda della mentalità (diffusa) che abbraccia sempre volentieri pensieri ‘ideologici’, senza magari approfondire le questioni caso per caso. Nello specifico, il mio microcosmo era così costituito : hanno  dovuto tagliare una pianta ad alto fusto di una certa età, forse 40 anni, ma gli stessi giardinieri l’hanno rimpiazzata con questo giovane acero che ne avrà 4 o 5 di anni. Così , prendendo spunto da questo gesto artificiale, ossia compiuto dall’uomo , realizzato mediante l’artificio dei giardinieri, ho pensato che anch’io stavo compiendo un gesto artificiale allagandone la conca di raccolta acqua della messa a dimora. E queste azioni artificiali sono un bene ( ricordo di aver visto una maglietta in giro che diceva: ” + alberi , – sbirri ” _ o meno “pecorelle”,come direbbe quel tizio barbuto, acap!_ perchè più piante ci sono e più respiriamo, levando spazio ad una eventuale colata di cemento e bitume gettata sul terreno per realizzare un parcheggio auto magari ( basta auto, wir sind gegen so viele autos!!!).

Sapete anche voi che ,levandosi dal contesto di una città grande quale Torino, luogo della sistemazione del soggetto/oggetto di questo mio sfogo libero , ‘personificato’ dall’acero campestre di cui sopra, tuttattorno in campagna e collina i boschi fitti di conifere e latifoglie sono anch’essi artificiali….ehhhssssì, le popolazioni stanziali di un territorio hanno costruito nei secoli il proprio ecosistema, dunque una bella fetta di natura artificiale della quale godere e trarre benefici .  La natura così gestita non perde  il  suo fascino, sebbene è ovvio che un posto incontaminato e meno manipolato dall’artificio umano(come può essere la ‘maquis’ della Corsica, la macchia meditteranea) ha sicuramente il fascino aggiunto del selvaggio. Dunque , volendo forzare la cosa per vie sillogistiche : naturale=selvaggio; artificiale=…? non-selvaggio? Cercate voi un vocabolo il cui valore semantico calzi alla perfezione. Oggi ho deviato un bel pò l’argomento del tadcablog che come sapete è la scena punk hardcore , i suoi contenuti e i suoi satelliti ;  ho fatto finta di scrivere su una rivista di filosofia botanica , o di botanica filosofica, ma comunque una rivista per individui che sognano di vivere in posti a misura d’uomo, naturalmente ed artificialmente. Rispondetemi, ve ne sarò grato . Alla prossima, Chapeau!

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